Non manca nulla.
E se sono riuscita a far mangiare alla mia piccola persino il radicchio... direi che è anche molto appetitoso!
Ingredienti
Per la pasta matta
300 gr di farina 0
1 tazzina da caffè di olio
2 tazzine da caffè di vino bianco secco
1 pizzico di sale
Per il ripieno
2 pere abate
1 noce di burro
1 cespo piuttosto grande di radicchio di Treviso
1 bicchiere di latte
sale q.b.
150 gr di scamorza
2 cucchiai di pan grattato
1 tuorlo per spennellare
semi di sesamo (bianchi o neri) q.b.
Preparazione
Impastare in un'ampia ciotola la farina con l'olio, il vino e il pizzico di sale.
Formare un bel panetto morbido e non appiccicoso. Far riposare.
Sbucciare le pere, togliere i semi e farle a dadini. In una padella sciogliere il burro e farci rosolare per qualche minuto le pere. Tirarle fuori dalla padella e metterle da parte.
Lavare e affettare sottilmente il radicchio. Metterlo nella padella dove sono state ripassate le pere, senza aggiungere grassi e farlo appassire un po' a fuoco basso. Versare il latte, un pizzico di sale e a fuoco medio, fare cuocere fino a quando non sarà tutto ben asciutto. Mettere da parte e far raffreddare.

Prendere la pasta matta e allargarla con il mattarello in un rettangolo di circa 30x45.
Spolverare la sfoglia con il pangrattato, soprattutto la parte centrale dove andrà il ripieno.
Mescolare il radicchio con le pere e poi versare il composto al centro della sfoglia. Distribuire sopra i dadini di scamorza.

Praticare nella parte laterali, con una rotella da pizza (o anche un coltello) dei tagli ogni 2 centimetri circa.
Richiudere lo strudel: piegare verso l'interno le due parti inferiore e superiore e poi incrociare i lembi laterali, alternando i due lati, creando una sorta di treccia.
Spennellare la superficie dello strudel con il tuorlo e cospargere con un po' di semi di sesamo. Consiglio questa spennellatura vivamente. Altrimenti la pasta, non contenendo lievito, rimarrà pallida, senza dorare.

Spostare nella parte bassa per altri 10 minuti, per far asciugare bene la base.
Far intiepidire prima di servire.
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