domenica 20 novembre 2016

Riso (integrale) viola

Il cavolo appartiene alla famiglia delle crucifere, varietà Brassica oleracea.  Era considerato sacro dai Greci; i Romani invece utilizzavano questo tipo di verdura fresca per curare le più svariate malattie.
Notizie certe danno il cavolo coltivato in Spagna dagli arabi, che lo introdussero dalla Siria attorno al XII secolo.
Il cavolo si dimostrò risolutivo per i tanti navigatori che passavano intere settimane per mare. Infatti è grazie al cavolo che si riusciva a contrastare lo scorbuto, una malattia causata dalla carenza di Vitamina C.
Dalle virtù del cavolo il capitano Cook fa dipendere la salute del suo equipaggio: per tre anni di navigazione in tutte le latitudini non perse infatti nessuno dei suoi 118 uomini, in quanto faceva mangiare loro cavoli cotti o crudi.
La parte edibile di queste piante è rappresentata dalle inflorescenze (dette anche rosette).
Grazie al perfetto equilibrio dei suoi componenti il cavolo esercita un'azione benefica su tutto l'organismo. 
Questo ortaggio fresco è molto ricco in acqua, che costituisce più del 90% della sua composizione. Contiene principi attivi anticancro, antibatterici, antinfiammatori, antiossidanti e antiscorbuto. 
In generale il cavolo è una verdura fresca utile per tanti aspetti: depurativa, rimineralizzante e favorisce la rigenerazione dei tessuti.

In questa ricetta per ridurre i tempi di cottura del riso integrale ho usato la pentola a pressione.

Ingredienti
500 gr cavolo viola

320 gr di riso
1 spicchio di aglio 
3/4 litro di brodo vegetale 
1 noce di burro 
Olio 
Parmigiano grattato


Preparazione
Lavare, scolare e affettare sottilmente il cavolo viola dopo avere tolto il torsolo centrale. 

Soffriggere l’aglio nella pentola a pressione con l’olio. 
Aggiungere il cavolo nella pentola e fare andare a fuoco medio alto per qualche minuto girando con un cucchiaio di legno. Versare anche il riso e continuare per un paio di minuti per farlo leggermente tostare.
Versare il brodo vegetale caldo e chiudere la pentola a pressione. Alzare la fiamma al massimo.

Quando comincia a fischiare forte abbassare leggermente il fuoco. 
La pentola deve fischiare continuativamente ma non troppo forte.
Questo è un punto delicato. Perché se fischia troppo forte si rischia di bruciare il riso, ma se fischia troppo piano quando apriremo la pentola, il riso sarà troppo brodoso.
Dopo 20 minuti dall'inizio del fischio far sfiatare e aprire la pentola. Assaggiare il riso.
Se ancora poco cotto e asciutto aggiungere un paio di bicchieri (non troppo pieni) di acqua bollente e far andare altri cinque minuti.

A cottura ultimata aggiungere la noce di burro e il parmigiano.