lunedì 4 settembre 2017

Pasta alla Magna Grecia

Con il nome di Magna Grecia si intende il complesso di colonie greche fondate nell'Italia meridionale e nella Sicilia orientale tra l'VIII e il VI sec. a.C. La colonizzazione greca interessò le regioni della Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia.
Le nuove poleis rappresentarono 
una opportunità di vita migliore per i Greci emigrati, e per la madrepatria furono fornitrici di materie prime, basi e sbocchi per il commercio verso tutta la Penisola italiana.
Si pensa che il termine "Magna Grecia" sia stato coniato dai Greci orientali che rimasero affascinati dalle bellezze e dalla ricchezza dei luoghi, o dagli stessi coloni che volevano in questo modo dichiarare l'indipendenza dalla madrepatria celebrando le loro terre.
Le città della Magna Grecia raggiunsero grande splendore e assunsero grande importanza per gli intellettuali elleni tra il V e il IV sec. a.C.: vi si recò in visita Platone e vi si stabilirono Pitagora, Erodoto e Senofane.
Come le poleis greche godevano di una loro indipendenza e autonomia, ma le lotte intestine e l'eterna rivalità, le porteranno, infine, ad un indebolimento che le renderà facile preda dei conquistatori romani.

E la pasta alla Magna Grecia porta con se i colori e i profumi del nostro sud.
Basilico, capperi, olive, acciughe... non sentite l'aroma!

Ingredienti

320 gr di vermicelli (o spaghetti non troppo piccoli)
2 peperoni (1 rosso e 1 giallo)
12 olive di Gaeta denocciolate
1 cucchiaio di capperi dissalati
5 acciughe sott'olio
2 spicchi di aglio
10 foglie di basilico grandi
Olio

Preparazione 
Per prima cosa la mattina (o meglio ancora il giorno prima) arrostire i due peperoni per circa 30/40 minuti in forno a 180°, girandoli a metà cottura. Quando sono piuttosto anneriti, tirarli fuori dal forno, metterli in una busta di carta pane e poi chiudere il tutto in una busta di plastica. Questo permetterà all'umidità di staccare la pelle dai peperoni che poi verrà via con facilità.
Aspettare che si intiepidiscano e quindi procedere a togliere i semini e la pelle. Passarli sotto un filino di acqua corrente per togliere tutti i residui. Scolare bene.

Usando le dita, spezzare le falde dei peperoni in filetti di 1 cm circa. Raccoglierli in una ciotolina e condirli con olio, un pizzico di sale, un aglio sbucciato e fatto in pezzi (non troppo piccoli, che alla fine vanno tolti) e 4 foglie di basilico spezzate con le dita (non con il coltello, perché le foglie tendono ad annerirsi).
Conservare fino al momento di condire la pasta, in frigorifero coperti da pellicola. Più tempo passa e più i peperoni faranno il loro gustosissimo sughetto. È per questo che suggerisco di farli il giorno prima.



Mentre l'acqua bolle e cuoce la pasta, in un'ampia padella far soffriggere in olio l'altro spicchio di aglio con le acciughe. Tritare con un coltello in maniera piuttosto grossolana sia i capperi che le olive e aggiungere nella padella. Far andare 2/3 minuti. Togliere l'aglio.
Quando la pasta è pronta scolarla e versarla nella padella. Saltare brevemente a fuoco vivace. Quindi versarla in un adeguato piatto da portata (meglio se scaldato un po') e a questo punto aggiungere i peperoni dopo aver tolto i pezzettoni di aglio. Mescolare e decorare con le altre foglie di basilico.

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